A Ibiza, una storia vergognosa: sei ragazzi esclusi da una discoteca perchè napoletani

 A Ibiza, una storia vergognosa: sei ragazzi esclusi da una discoteca perchè napoletani

Palese ed assurda discriminazione a Ibiza: sei ragazzi della provincia di Napoli si erano recati a una discoteca, che appartiene a una catena di hotel di lusso e ristoranti nota in tutto il mondo, ma gli è stato impedito l’accesso perchè erano napoletani. L’inverosimile vicenda è stata resa nota su Facebook da Salvatore Ferraro, padre di una delle ragazze coinvolte e della quale ne ha parlato “Il Mattino”. Oggetto della discriminazione, che sarebbe avvenuta la notte tra il 16 ed il 17 agosto, racconta il giornale, sono sei giovani campani che si trovano in vacanza nell’isola delle Baleari.

Salvatore Ferraro con Alessia

“Mia figlia Alessia Ylenia, studentessa universitaria ventunenne – scrive, tra l’altro, nel post Salvatore Ferraro – si è vista negare l’accesso al locale in quanto nata e residente nella provincia di Napoli. I buttafuori una volta controllati i documenti hanno detto che loro non accettavano persone della provincia di Napoli nel loro locale. Mia figlia e gli altri amici sono andati via addolorati e mortificati. Tale comportamento è inammissibile e razzista ed è da stigmatizzare specialmente in quanto avvenuto in una struttura così nota a livello mondiale. Basta ad essere ghettizzati. Basta essere individuati con gomorra”.


“Alla porta ci hanno chiesto i documenti e dopo averli visionati, ci hanno comunicato – ha raccontato Alessia al quotidiano “Il Mattino” – che il party era dedicato esclusivamente ai residenti e alle persone che lavorano a Ibiza, vietandoci l’ingresso”. ” Siamo delusi e mortificati – continua Alessia – siamo persone perbene, siamo stati educati fino alla fine ma ci hanno umiliato”

Veramente allucinante, sconcertante e del tutto inammissibile questa discriminazione; peraltro, come ha riportato il padre di Alessia, ragazzi di altre regioni sono entrati liberamente e hanno partecipato alla serata. Non si può assolutamente generalizzare e colpevolizzare indiscriminatamente tutti, mortificando giovani seri e rispettosi delle regole. Sono situazioni che non si devono assolutamente verificare e vanno in ogni modo stigmatizzate e combattute, dandone il dovuto negativo risalto.
È veramente molto triste per me vivere oggi in paesi in cui gli episodi di razzismo, intolleranza, discriminazione e disuguaglianza sono ritornati ad essere prepotentemente al centro della narrazione quotidiana. Bisogna reagire in tutti i modi a questo razzismo nei confronti del Sud, cosa che, purtroppo, avviene anche in Italia.

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Redazione Tutto Sud News

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