La Calabria (h)a Sanremo? Gli “amici di Sanremo” ci dicono la loro

 La Calabria (h)a Sanremo? Gli “amici di Sanremo” ci dicono la loro

Sanremo ha detenuto ancora il primato degli ascolti, in lungo e in largo, ponendosi come meta di pellegrinaggio italiano e non solo. Istituzione antica per il profondo obiettivo sociale e di condivisione, il Festival nazionale ripone la sua enorme importanza nel continuum temporale, sempre di qualità, alternandosi tra alcune espressioni tradizionali e altre innovative e tecnicamente evolute.

In un contesto del tutto evidente, nasce spontaneo sentirsi dunque “amici di Sanremo”, come ha fatto l’associazione “Exence Live” di Catanzaro, presieduta da John Nistico, arrangiatore musicale, accompagnato nel suo percorso di lavoro e produzione da tanti giovani talenti locali e regionali. “E’ uno slogan facile questo”, hanno affermato, “ma, come nel tempo attuale, complesso, dato che i nostri talenti calabresi e del profondo Sud restano a guadare oppure sono impegnati in progetti sanremesi paralleli, che non vorranno, credo, sostituirsi all’originalità dell’unico e solo Teatro Ariston di Sanremo. Nulla togliendo alle varianti sanremesi, anzi, grati per l’importanza e l’ospitalità dimostrata, ciò che duole, tuttavia, è subire l’inesistenza dagli schermi, in prima serata su Rai Uno, soprattutto in vista della qualità di nuove promesse, rappresentate da cantautori catanzaresi e, come appare, di tutta la Calabria e del Sud in genere”.

Nonostante permanga il ricordo di Mino Reitano, Mimì Martini e Rino Gaetano, esemplari e grandi nella loro rara caratura, anche il presente è storia ed in essa la Calabria dovrà farsi spazio, senza percorrere inerte quanto traspare dalla quotidianità dei media nazionali, e soprattutto non porsi come “regione salotto” di rassegne varie, ma centro formativo di personaggi contemporanei, per prendere parte a trasmissioni che, ad oggi, non sembrerebbero fornire il comodo e meritevole accesso. “Si spera di non dover apprendere”, hanno continuato, “che, nonostante i provini certamente avvenuti, nessuno ne possa trarre risultato: la molteplicità delle canzoni inedite ed appartenenti al territorio calabrese procede con coraggio per farsi sentire, ma vorremmo che appartenesse anche all’Italia tutta, e al Teatro Ariston”.

Gli “amici di Sanremo” auspicano pertanto di definire la qualità di una manifestazione così popolare, senza eludere il contenuto vero di ogni partecipante. Di fatto, quest’anno ha avuto come evento eclatante l’abbandono del noto Beppe Vessicchio, il quale, nonostante la sua mirabile carriera, non ha goduto forse del degno e onorevole “saluto”. “Se questo deve essere l’esito, leggero, di una musica antica”, hanno concluso, “non ci basta il vincitore, perché il pubblico merita ogni attenzione, soprattutto nel considerare che intorno alla sacralità dell’orchestra sanremese il tutto avviene mediante impegno e crescita presso ogni scuola di musica, di arte, conservatorio ormai sbiadito ma non ancora perduto”. Gli “amici di Sanremo” salutano il buon senso delle prossime edizioni sanremesi, nella speranza che anche la Calabria e tutto il Sud facciano sentire finalmente la loro “voce” .

Massimiliano Lepera.

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Redazione Tutto Sud News

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