Quando è la politica a non dare il buon esempio, il Tar Calabria annulla l’ordinanza della Governatrice Santelli

 Quando è la politica a non dare il buon esempio, il Tar Calabria annulla l’ordinanza della Governatrice Santelli


Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso del Governo e ha annullato l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria del 29 aprile 2020 nella parte in cui aveva disposto che sul territorio della Regione, era consentita la ripresa delle attività di Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo con somministrazione non solo per asporto ( come era previsto dal decreto di Conte, ma anche con servizio ai tavoli all’aperto, sia pure con misure precauzionali.

Con questa sentenza, di fatto, si ripristina lo”status quo ante” e non si consentono le attività che la Regione aveva riaperto. I giudici amministrativi del Capoluogo calabrese sottolineano, molto semplicemente, che le misure necessarie a contrastare la diffusione del Coronavirus sono di competenza del Presidente del Consiglio e le regioni, per mano dei Governatori, non possono scavalcare il limiti delineati dal Governo, al massimo possono introdurre, ove il caso, solo misure più restrittive.

L’On.le Santelli, pur prendendo atto della sentenza del Tar (ci mancherebbe pure che non lo facesse!!), anzicchè cospargersi il capo di cenere, per avere esposto la Regione ad una brutta figura a livello nazionale e, soprattutto, per avere fatto scelte difformi al parere degli scienziati che stanno a supporto del Governo, scelte che potrebbero, alla lunga, risultare azzardate e deleterie per la salute dei cittadini calabresi, continua a farsi beffa del Governo.

Infatti, commentando con sarcasmo la sentenza, dice:” il Governo Conte ha poco da esultare, si tratta di una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini, dal momento che per 11 giorni l’ordinanza ha avuto validità.

Come dire, avrete pure avuto ragione dal tribunale ma vi ho fregato perchè ho raggiunto ugualmente il mio scopo e fatto i comodi miei a prescindere! Questo, francamente, rappresenta il peggior messaggio che possa mandare un membro delle istituzioni che governa, oltretutto, una regione con gravi problemi di legalità come la Calabria.

Quale esempio è stato inviato ai cittadini se non quello che le leggi prima si possono trasgredire e poi discutere nelle sedi opportune? L’On. Santelli anzichè portare le proprie ragioni negli ambiti deputati per legge e con le modalità previste, esprimere la propria contrarietà alle disposizioni prese dal governo centrale, ha preferito invece fare il contrario, prima trasgredire, fare il Masaniello della situazione, dimostrando disprezzo verso le leggi e le istituzioni e poi prendere atto delle regole.

La governatrice Santelli ben sapeva che concedere l’uso dei tavolini all’esterno dei bar ,ristoranti ecc. con soli dieci di giorni in anticipo, rispetto alle decisioni del Governo, non avrebbe risollevato l’economia dei commercianti calabresi, ma che in ballo c’era qualcosa di più , infischiandosene, e cioè il concetto stesso di “stato di diritto”.

Scelte fatte sotto la spinta di un tornaconto politico: l’ergersi a principale paladina nella guerra al Premier Conte ed al suo governo e, probabilmente, anche un personale desiderio di visibilità nazionale.

Per questo motivo ha aperto uno scontro pur sapendo, da buon avvocato, che avrebbe perso questo braccio di ferrro, perchè altrimenti sarebbe passato il principio che in in Italia lo stato di diritto non esiste, si sarebbe creato il pericoloso precedente che ogni regione può fare ciò che vuole anche in disaccordo con le disposizioni del governo, si sarebbe formalizzato, in pratica, lo sfascio dello stato unitario.

A sentenza emanata , ci si sarebbe aspettato, almeno, che una così alta carica dello Stato, rappresentante della Regione Calabria, prendesse atto della decisione, riconoscesse lo sbaglio ed evitasse commenti sarcastici, o almeno tacesse, invece…… Come dire :”errare umanum est, perseverare diabolicum”.

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Redazione Tutto Sud News

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