I “Conte” tornano: cronaca semiseria della nascita del primo governo giallo-verde

 I “Conte” tornano: cronaca semiseria della nascita del primo governo giallo-verde

In piena ” zona Cesarini” all’88° turno di serrate trattative, nell’ultimo giorno Di Maio , quasi all’alba del 2 Giugno, gli italiani possono ritenersi Salvini e tirare un sospiro di sollievo : Ecce Conte. Non ci credeva più nessuno nella nascita del primo Governo Giallo-Verde, già si sentiva nell’aria il pesante odore di nuova campagna elettorale,  il Comandante Renzi fiutando la riscossa, con uno scatto da centometrista e scavalcando tutti i suoi compagni di partito, era immediatamente tornato  in pista, dopo  un lungo oblio, comparendo nelle reti Tv e sul  web per preparare la rivincita e riunire  le truppe repubblicane.

Ma il comandante toscano mai avrebbe immaginato che, mentre organizzava le sue milizie a difesa del “Colle” con la manifestazione del 1° giugno, quei due bischeri giallo-verdi , stavano trovando la quadra che avrebbe messo definitivamente tutti d’accordo. Fu così che il  Matteo (quello  toscano)  deluso, salutò tutti e abbandonò i suoi, già in cammino in direzione Roma, per andarsene in Cina. Che giorni fantastici questi  88 giorni, ” Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”: partiti che cantavano vittoria  pur avendo perso e partiti che pur avendo perso volevano sostenere un governo.

Un ipotetico esecutivo che avrebbe dovuto governare senza avere un voto a sostegno ed una ipotetica maggioranza stare all’opposizione del paese. Un  popolo,  metà del quale con una scolarizzazione  ferma alla licenzia media, abbandonare improvvisamente il naturale ruolo di allenatore della Nazionale di calcio, dare lezioni di diritto Costituzionale ad un Giudice della Corte Costituzionale e  docente universitario di Diritto Parlamentare.

Un presidente della Commissione Europea , il lusemburghese Jean Claude Juncker,  il cui paese è un paradiso fiscale delle grandi aziende, dichiarare la mattina  che “l’Italia merita rispetto” a prescindere da quale partito sia al potere e la sera offenderci dicendo che “agli italiani servono più lavoro e meno corruzione”. Ho visto una poltrona di Ministero risultare scomoda per colpa di un professore e , per renderla digeribile ai mercati,  prima cercare di sdoppiarla, poi farla Tria e vissero tutti felici e Conte..nti.  Ma che ci vogliamo fare l’italiano è un popolo Mattarellun, finita questa ubriacatura di politica si potrà tornare a pensare alle cose serie, occuparci di calciomercato.

Domani, 2 Giugno, festa della Repubblica, sarà finalmente un giorno di tregua, il nuovo governo sarà schierato, sorridente, in prima fila , ad applaudire le truppe tricolori; per un giorno niente  polemiche, tutti amici e , sconfitta la paura di un ritorno alle urne, i nostri “Onorevoli” rappresentanti potranno, finalmente,  rientrare nelle aule del Parlamento e lavorare per l’Italia , per risolvere i problemi del popolo italiano.

Loro hanno superato la paura di ritornare a casa, riusciranno adesso sconfiggere la nostra paura di un domani senza futuro?

D.G.

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