L’economia nello sport e l’emergenza coronavirus

 L’economia nello sport e l’emergenza coronavirus

Nulla sarà come prima: nel prossimo futuro anche lo sport dovrà riorganizzarsi con nuove modalità di svolgimento delle competizioni e di fruizione da parte del pubblico.

Nel frattempo tutto lo sport italiano deve oggii affrontare una emergenza economica che potrebbe avere significative ricadute sulla vita dei numerosissimi lavoratori del settore.

Il cosiddetto “ecosistema dello sport”, infatti, in Italia coinvolge più di 14 milioni di persone tra atleti, praticanti, tecnici, dirigenti e ufficiali di gara, oltre a circa 800mila collaboratori sportivi.

Vincenzo Monteforte

Sulla questione è intervenuto l’Avvocato Vincenzo Monteforte: consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, esperto in diritto sportivo e docente presso la Scuola Regionale dello Sport del CONI, nonché arbitro benemerito e osservatore nazionale arbitrale della Federazione Italiana Pallacanestro.

«Come tutti gli altri comparti economici, anche lo sport – esordisce Vincenzo Monteforte – ha subito un durissimo colpo a causa dello stop forzato che ha visto tutti i principali eventi rinviati o cancellati, come non accadeva dalla seconda guerra mondiale».

«Questo – continua l’Avvocato Monteforte – comporterà un danno enorme per l’intero “Sistema Paese”: è stato calcolato che la sospensione dei campionati per il Coronavirus mette a repentaglio un giro d’affari di circa 60 miliardi di euro, corrispondente al 3,8% del Prodotto Interno Lordo nazionale!».

Il noto esperto di diritto sportivo afferma poi che «se il pensiero va subito ai lauti guadagni di pochi atleti professionisti che, peraltro, in molti hanno già deciso di ridursi lo stipendio per evitare tagli del personale nel proprio club di appartenenza, dobbiamo invece considerare il dramma che stanno vivendo molti club e società sportive minori, che da un lato sono stati costretti a porre in cassa integrazione il personale, e da un altro non riescono ad onorare gli impegni economici nei confronti di tanti atleti semi-professionisti e dilettanti, compensi con cui spesso mantengono le loro famiglie».

Quali scenari futuri si potrebbero andare a delineare nell’ambito delle manifestazioni sportive?

«Ritengo che al momento si possano abbozzare soltanto ipotesi, tutte purtroppo non positive – afferma Monteforte – anche perché al momento non esistono certezze sull’evoluzione della pandemia. Così le capienze di stadi e/o palazzetti, ad esempio, potrebbero essere dimezzate al fine quantomeno di praticare il distanziamento sociale tra gli spettatori, altresì installando all’ingresso degli scanner sanitari in aggiunta ai tornelli; la tessera del tifoso, inoltre, potrebbe diventare obbligatoria per chiunque e per qualsiasi evento in modo da registrare eventuali condizioni mediche connesse al COVID 19. Molte competizioni sportive, infine, soprattutto in zone a rischio di ulteriore contagio, dovranno essere disputate a porte chiuse».

«Dobbiamo prestare la massima attenzione allo sport – ha concluso Monteforte – in quanto questo comparto potrà essere uno dei motori che permetteranno di rilanciare il Paese dopo la crisi sanitaria, in ragione del suo ruolo e delle sua capillarità nel tessuto sociale ed economico, oltre alla ben nota passione sportiva degli italiani».

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Redazione Tutto Sud News

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