Vertice a Bruxelles della Commissione europea sulla qualità dell’aria  per i ministri dell’ambiente di nove paesi, tra cui Italia,  Francia, Germania e Regno Unito. Secondo il portavoce dell’esecutivo europeo Margaritis Schinas questa occasione rappresenterebbe l’ultima possibilità (per i ministri) di trovare soluzioni adeguate al problema dopodichè la Corte di giustizia dell’UE sarà costretta ad intraprendere procedimenti di infrazione nei confronti dei paesi inadempienti. Secondo studi recenti si ritiene che  l’inquinamento atmosferico sia responsabile di oltre 400.000 morti premature all’anno nell’UE, senza contare gli europei che soffrono di malattie respiratorie e cardiovascolari. La Commissione stima che l’inquinamento atmosferico comporti un  costo di  oltre 20 miliardi di euro all’anno per l’economia del blocco. Questi i motivi per cui gli Stati membri  devono rispettare i limiti di emissione concordati, altrimenti “la Commissione, in quanto custode dei trattati, dovrà prendere le misure appropriate” ha così minacciato Schinas. Nonostante i ripetuti avvertimenti della Commissione, per mesi  se non addirittura anni nei paesi convocati,  Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Repubblica ceca, Romania, Regno Unito, Slovacchia ed Ungheria sono stati regolarmente superati i limiti di emissione  volti a proteggere la salute degli europei per due inquinanti chiave: polveri sottili (PM10) e biossido di azoto (NO2). Un totale di 23 paesi su 28 continua a superare gli standard di qualità dell’aria, secondo la Commissione . Il problema interessa più di 130 città in Europa.Un anno fa l’esecutivo dell’UE aveva emesso un “ultimo avvertimento” a cinque paesi (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia) sul biossido di azoto, suggerendo, per ridurre il volume complessivo del traffico,  di passare alle auto elettriche” o ridurre le emissioni dei veicoli diesel. Questi consigli sono rimasti largamente inascoltati.

Per una stampa libera

Tutto sud news offre ogni giorno, gratuitamente a tutti i lettori
notizie, approfondimenti ed altro.
Tutto questo lavoro richiede, però, un costo economico che la pubblicità da sola non copre.
Per questo vi chiediamo di sostenerci dando un contributo minimo ma fondamentale per il nostro
giornale, una voce libera.
Diventa sostenitore cliccando qui