Libretti postali o bancari al portatore: vanno estinti o convertiti entro dicembre

 Libretti postali o bancari al portatore: vanno estinti o convertiti entro dicembre

I libretti postali o bancari non nominativi, cioè quelli comunemente definiti al portatore, vanno necessariamente estinti o convertiti entro l’ormai prossimo lunedì 31 dicembre. Lo avevamo già detto dalle pagine di questo giornale, lo ricorda ora il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un promemoria con il quale richiama l’attenzione degli interessati  a questa imminente scadenza. Sostanzialmente è un ultimo avviso per ricordare che vanno chiusi entro il 31 dicembre, dopo di che scattano le sanzioni.

Questa notizia ormai è diffusissima sul web e sui social e qualcuno la ritiene una fake news, ma non è proprio così, la notizia è del tutto vera. L’assurdo è che alcuni impiegati di banca o delle poste ai quali si rivolgono le persone interessate dicono che non ne sanno nulla, mettendo in difficoltà o disorientando i clienti.

L’obbligo c’è e nasce, come ricorda il Ministero, dalle norme antiriciclaggio di cui all’art. 49, comma 12, del Decreto legislativo n. 231/2007, rinnovato dal Decreto legislativo n. 90/2017 in base al quale ( articolo 3) a decorrere dall’entrata in vigore di detta disposizione, è ammessa esclusivamente l’emissione di libretti di deposito, postali o bancari, solo nominativi ed è vietato il trasferimento di libretti al portatore che, ove esistenti, vanno estinti entro il 31 dicembre 2018.

In attuazione di tale norma, chi è in possesso di uno o più di tali libretti, dovrà recarsi, entro il 31 dicembre, presso lo sportello di Poste italiane o della banca per estinguere o convertire il libretto.

Le possibilità per ottemperare all’obbligo che la legge ha imposto sono tre:

-richiedere l’estinzione del libretto e la liquidazione della somma ivi depositata in contanti;

-trasferimento della somma depositata su un conto corrente o altro strumento di risparmio purchè nominativo;

-conversione del libretto al portatore in un libretto di risparmio nominativo.

Il tutto va fatto, si ribadisce, entro e non oltre il 31 dicembre 2018, dal momento che dopo tale data i libretti risultano inutilizzabili. Dopo il 31 dicembre sia le Poste che le Banche liquideranno il saldo del libretto, ma sono obbligate a effettuare una comunicazione al Ministero dell’Economia che applicherà al contravventore una sanzione amministrativa che oscilla tra 250 e 500 euro.

Pertanto, chi ha uno di questi libretti farà bene ad affrettarsi per non subire sanzioni.

Come precisato la norma si riferisce ai soli libretti al portatore, nessun problema, invece, per i libretti nominativi, cioè intestati ad una o più persone.

C’è solo da stare attenti alla sorpresa che può derivare dall’applicazione, al momento della estinzione del libretto, dell’imposta di bollo. Infatti, i libretti sia postali che bancari, sono soggetti all’imposta fissa annua di euro 34,20. Nei casi in cui negli anni precedenti l’imposta non è stata pagata perché il portatore del libretto non si è recato in banca o alla posta per fare operazioni o aggiornare lo stesso libretto, la banca o la posta saranno tenute a recuperare l’imposta non incassata. Pertanto, se le somme giacenti sono scarse, si può correre il rischio che, alla fine, applicata l’imposta, il saldo sia negativo. A questo punto è preferibile strappare il libretto e rinunciare al rimborso.

Luigi Bulotta

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Redazione Tutto Sud News

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