Dichiarazione di successione: come farla in modo corretto

 Dichiarazione di successione: come farla in modo corretto

La dichiarazione di successione è un adempimento di natura fiscale che la legge pone a carico degli eredi per informare l’Agenzia delle Entrate sull’ammontare e la composizione del patrimonio ereditario e per calcolare e corrispondere le relative imposte.

La dichiarazione va presentata all’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione il defunto ha avuto la sua ultima residenza entro 12 mesi dall’apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente . Se il defunto aveva residenza all’estero la dichiarazione deve essere presentata all’ufficio nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza italiana. Se la residenza non è conosciuta invece la dichiarazione va presentata all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di “ROMA 6”, 00144 Roma, via Canton n. 20.

La dichiarazione va compilata esclusivamente, a pena di nullità, su apposito modulo reperibile presso ogni ufficio dell’Agenzia o sul sito  internet della stessa. La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici, tramite un intermediario abilitato o presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

La nuova dichiarazione di successione e domanda di volture catastali – con riferimento alle successioni aperte a decorrere dal 3 ottobre 2006 e salvo specifiche eccezioni – deve essere presentata esclusivamente per via telematica. Tuttavia, dal 23 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 (periodo transitorio) è possibile presentare la dichiarazione di successione anche utilizzando il Modello 4 all’ufficio territoriale competente (ultima residenza nota della persona deceduta). Il Modello 4 è disponibile anche presso gli uffici dell’Agenzia.

Il modello è scaricabile dal seguente link:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Dichiarare/Dichiarazione+di+successione+new/ModIistr+DichSucc/Modello+dic+successione/Successione_modelli_20012017.pdf

La dichiarazione deve ricomprendere tutti i beni e i diritti di cui il defunto era titolare in vita. Vanno quindi inseriti eventuali beni immobili, azioni o quote di società, denaro e titoli depositati in banca, aziende agricole o commerciali, gioielli e preziosi di vario genere come mobili e quadri.

Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione rispettivamente:

– gli eredi e i legatari, ovvero i loro rappresentanti legali;

–gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza o di dichiarazione di morte presunta;

– gli amministratori dell’eredità;

– i curatori delle eredità giacenti;

– i trustee ( cioè i soggetti che ricevono al Disponente le posizioni soggettive (beni o diritti), che divengono segregati e separati dal patrimonio personale del Trustee (art. 11 legge 364 del 1989).

 

Se ci sono più eredi la dichiarazione può essere sottoscritta anche da uno solo dei soggetti obbligati e vale per tutti.

Soltanto dopo aver presentato la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate quest’ultima provvede a notificare agli eredi la liquidazione dell’imposta di successione che va saldata entro i 60 giorni successivi alla richiesta.

Il tributo è commisurato al grado di parentela degli eredi rispetto al defunto. Tuttavia il Fisco prevede considerevoli esoneri dal suo pagamento,

In particolare le aliquote sono:

4% per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori, nonni, figli, nipoti ecc.) per i patrimoni          di valore superiore a Euro 1.000.000,00;

–  6% per i fratelli e le sorelle per i patrimoni di valore superiore a Euro 100.000,00;

6% per i parenti in linea collaterale fino al 4° grado (zii, cugini ecc.) e gli affini sino al 3° grado (suoceri, generi, nuore, ecc.). In questo caso non è prevista alcuna franchigia;

8% per tutti gli altri soggetti. Anche in questo caso non è prevista franchigia.

Se il beneficiario è portatore di handicap grave la franchigia applicabile è di euro 1.500.000,00.

 

Sono tenuti al pagamento dell’imposta di successione tutti gli eredi in solido tra loro. Ciò significa che il Fisco può agire per la riscossione dell’intero anche nei confronti di un erede soltanto il quale successivamente potrà rivalersi sugli altri in proporzione alle loro quote di eredità.

Se invece nell’eredità sono compresi anche beni immobili gli eredi sono altresì tenuti al pagamento delle imposte ipotecarie e catastali nella misura rispettivamente del 2% e dell’1% del valore catastale rivalutato secondo appositi coefficienti. La misura di queste due imposte, da versare con il modello F23, mediante autoliquidazione, sarà determinata in misura fissa (Euro 200,00 ciascuna) qualora uno o più eredi possano godere dei benefici prima casa. Oltre a queste imposte sono dovute inoltre anche l’imposta di bollo, la tassa ipotecaria nonché i tributi speciali per ogni trascrizione presso i Registri Immobiliari.

Una volta presentata la dichiarazione presso l’Agenzia delle Entrate e sempre che vi siano beni immobili, occorre, entro trenta giorni, effettuare la voltura nel competente Catasto Fabbricati e/o Terreni.

Diversamente dall’imposta di successione, quelle ipotecarie e catastali, l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie e i tributi speciali si pagano in autoliquidazione, ossia prima della presentazione della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, mediante apposito modello F23 reperibile presso Banche e Uffici Postali nonché sul sito internet dell’Agenzia.

La dichiarazione di successione deve essere sempre presentata all’Agenzia delle Entrate a prescindere dalla composizione del patrimonio ereditario tranne quando ricorrono tutte e due le seguenti circostanze:

– se gli eredi sono il coniuge e i parenti in linea retta del defunto (nonni, genitori, figli, nipoti, ecc.);

– l’attivo ereditario ha un valore non superiore a Euro 100.000,00 e non vi sono immobili o diritti reali immobiliari.

La compilazione della dichiarazione può essere fatta direttamente dagli eredi, ma per evitare errori è preferibile rivolgersi a un notaio, commercialista, esperto contabile, tributarista, CAF, mentre per le volture degli immobili ci si può rivolgere ad un ingegnere, architetto o geometra.

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Redazione Tutto Sud News

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