Heterocephalus glaber: la supertalpa che non sente dolore ed immune al cancro

 Heterocephalus glaber: la supertalpa che non sente dolore ed immune al cancro

La talpa nuda africana ( nome scientifico: Heterocephalus glaber)  è un roditore, dall’aspetto bruttino,  che vive in  alcune zone desertiche dell’Africa orientale (Etiopia, Kenya e Somalia) e che, in barba alle sue minuscole dimensioni (12 cm di lunghezza , coda compresa), non smette mai di sorrendere la comunità scientifica per le qualità eccezionali, una serie di superpoteri che lo rende quasi immortale.

Questo roditore si è adattato bene alla vita sotterranea: è quasi cieco, i suoi occhi sono ridotti a due strette fessure ma riesce a  a muoversi nel sottosuolo e può correre sia in avanti sia all’indietro con sorprendente velocità. Dotato di  grandi denti , li utilizza  per scavare, oltre che per mangiare, e le sue labbra vengono serrate, mentre scava, per non far entrare la terra. Il 25 per cento della massa muscolare dell’animale risiede nella parte mascellare e questo fatto consente all’eterocefalo glabro di scavare terreni particolarmente duri.

I padiglioni auricolari sono atrofizzati e le orecchie minuscole. Questo roditore ha gambe sottili e corte, con zampe provviste di 5 dita terminanti con forti unghie. L’eterocefalo glabro ha pochi peli (da qui la denominazione glaber, glabro) e una pelle rugosa, di colore bruno-rosato.

Ma le particolarità di questo animaletto non finiscono qui perchè  l’eterocefalo glabro , pur essendo un mammifero, è un animale a sangue freddo  tant’è che , nei periodi più freddi, il roditore per sopravvivere si ammassa con gli altri esemplari per tenersi al caldo nella tana.

Ma non finisce qui perché la piccola talpa  presenta anche altri ‘super poteri’, come ad esempio l’incredibile resistenza al dolore,  e il fatto che la specie sia praticamente immune al cancro.

La pelle dell’eterocefalo glabro è sprovvista di recettori per la “Sostanza P”, un neurotrasmettitore responsabile della modulazione delle sensazioni dolorifiche al sistema nervoso centrale. Di conseguenza, quando questi animali vengono feriti, graffiati o bruciati, non provano dolore.

Dulcis in fundo l’eterocefalo glabro riesce a sopravvivere con bassissime concentrazioni di ossigeno e fino a 18 minuti in totale assenza di questo elemento laddove , tanto per intenderci, gli altri roditori resistono solo 20 secondi.

In pratica in situazioni di deficit di ossigeno il metabolismo di questo roditore si comporta come quello delle piante, inizia a sfruttare  il fruttosio che può essere bruciato in condizioni anaerobiche ,al posto del glucosio. Ciò permette alle  cellule cerebrali  di sopravvivere in condizioni ostili  che ucciderebbero un uomo in pochi minuti .
Niente male per un animaletto di soli 13 cm, chissà quanti altri  segreti potrà regalare agli scenziati questa supertalpa.
Maria Giuffrida

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Redazione Tutto Sud News

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