Il sud si ribella alla vecchia politica e si affida ai 5 stelle

 Il sud si ribella alla vecchia politica e si affida ai 5 stelle

Delle politiche del 2018 si parlerà a lungo non tanto perchè hanno visto i ragazzi del Movimento 5 Stelle diventare, di gran lunga,  la prima forza politica del paese, la Lega di Salvini la seconda e la vecchia nomenklatura affondare miseramente ma perchè , probabilmente dal dopoguerra ad oggi, si è materializzato  lo schiaffo più sonoro che la gente abbia  dato contemporaneamete ad un’enorme fetta di politici di mestiere, a giornali troppo impegnati a difendere  la classe politica al potere e sondaggisti poco coraggiosi. La gente ha finalmente potuto punire , alla prima occasione , un parlamento che non li rappresentava più da anni  e schiaffeggiato un governo che è stato in piedi grazie solo ad alchimie ed accordi innaturali  messi in piedi da chi ha pensato solo a non  mollare potere e poltrone. In un qualsiasi altro paese , con politici più responsabili e  rispettosi del mandato popolare, si sarebbe dovuto andare al voto da tanto, troppo tempo e chiedere alla gente di farsi carico di tracciare la via politica  da percorrere. Qui no, in Italia è stato possibile fare tutto ed il contrario di tutto, con l’idea che i poveri italiani avrebbero accettato ancora e chissà per quanto tempo di farsi manipolare impunemente. Ed è per questo motivo  che Renzi, alleati e pseudo oppositori hanno continuato a pensare a se stessi ed  alle loro lotte di potere  ignorando il mal di pancia che proveniva dalle piazze,  sottovalutando il movimento ( M5S) che maggiormente si è fatto carico di questo malessere in tutti questi anni, convinti che la gente avrebbe dimenticato in fretta. Così non è stato, gli italiani  , stavolta, se la sono segnata al dito anche perchè è un paese esausto, senza presente prima che senza futuro ed alle favole di un Italia che cresce, sta bene dove il sole splende e rende tutti più belli non ci crede più nessuno.  Il sud, abbandonato a se stesso e ad un passo della disperazione si è ribellato e non si è venduto per “una frittura di pesce” perchè ha bisogno di mangiare 7 giorni su 7  e non solo la domenica. La ribellione era nell’aria, bastava camminare per strada ed ascoltare la gente, cosa troppo difficile da capire per una classe politica distante anni luce dalle piazze, dalla gente e che non sa nemmeno quanto costi un litro di latte e ,quindi incapace, di comprendere la realtà. La gente li ha puniti preferendo l’incognita, il salto nel buio, optare per dei ragazzi probabilmente inesperti ma, almeno fino ad oggi,  onesti, che hanno frequentato le piazze ed ascoltato il loro grido di dolore. Hanno preferito il rischio  alla certezza di essere ancora inascoltati e traditi e lo ha fatto punendo tutti i responsabili di questo declino con precisione chirurgica: il PD di  Renzi in primis  e quel modo di far politica senza tener conto delle varie anime che compongono un partito. Inutile girare intorno, il primo sconfitto è il giovanotto di Firenze: si è presentato come il rottamatore di un modo antico di fare politica per poi rottamare, senza pietà, solo i suoi avversari interni al partito. Ha mentito sin dai primi giorni ai suoi elettori , dichiarando che non avrebbe mai dialogato con  Berlusconi, per poi  rilegittimarlo  e farlo resuscitare politicamente: riceverlo  nella sede del PD , è stato come dare un pugno nello stomaco di molti militanti del PD, un pò come se il Papa ricevesse il diavolo in chiesa. Ma gli schiaffi in faccia, che i militanti PD hanno subìto in questi anni e che ieri hanno restituito al segretario, non finiscono qui: le alleanze di governo incredibili ed improponibili con Alfano, Verdini e compagnia bella, nemici politici del giorno prima e contro i quali si era lottato per decenni sono stati bocconi troppo duri da digerire.Le promesse di farsi da parte e non mantenute, per non dimenticare il Jobs Act, la “buona scuola”, il referendum costituzionale , la Tav, Tap , le banche, tanta politica che aveva sapore di tutto tranne che di sinistra lo hanno reso insopportabile  e per nulla credibile agli occhi di tutti gli elettori di sinistra. Ma la gente ha punito anche Berlusconi , i suoi contratti, le solite promesse mirabolanti ed il manipolo di politici da lui ripresentati che hanno stancato i suoi sostenitori e che hanno preferito dirottare il proprio consenso verso un Salvini, politico di vecchia data ma capace di presentarsi come uomo non  troppo legato alla lega di governo di Bossi e quindi ancora capace di creare consensi intorno a se. Puniti, anzi, rimandati a settembre, Liberi e Uguali : la  remissività a Renzi durata troppo tempo ed il tardivo  distacco dal PD li ha resi poco credibili agli occhi degli elettori; quel 3% rappresenta  una mezza  bocciatura ma non un fallimento, una quota di consensi , un patrimonio da non disperedere sul quale  ricostruire una forza che si faccia portatrice di quelle istanze, cui il popolo di sinistra possa nuovamente riconoscersi.  I 5 stelle, a giusta ragione, festeggiano, hanno stravinto e raccolgono il frutto di un lungo lavoro di dura opposizione , soli contro tutti, osteggiati dentro e fuori le aule parlamentari. Occorre riconoscere che Di Maio e soci hanno lottato come leoni , mai si era vista tanta ostilità contro un movimento o partito politico e , giustamente , hanno tutte le ragioni di gioire. I grillini però, devono fare attenzione prima di cantar vittoria: gli agguati sono dietro l’angolo e la vecchia politica prima di abbandonare il campo, si giocherà tutte le carte per resuscitare ai supplementari, è stordità ma non è morta!

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