La tempesta COVID19 mette in ginocchio anche l’America

 La tempesta COVID19 mette in ginocchio anche l’America

L’America di Donald Trump, dopo l’iniziale scetticismo e sottovalutazione del pericolo Coronavirus, inizia a fare i conti con la pandemia e, nel giro di pochi giorni, conquista il triste primato nella graduatoria dei paesi più colpiti.

I numero sono preoccupanti: almeno 82.153 persone in tutta la nazione sono state contagiate secondo un conteggio delle agenzie sanitarie pubbliche statali e locali. La Cina, dove la pandemia globale è emersa alla fine dell’anno scorso, ha registrato il secondo numero più alto di casi, 81.285, seguita dall’Italia con 80.539. Il bilancio delle vittime è salito oltre 1.200.

New York e New Orleans sono i punti più caldi, quelli che hanno dovuto affrontare un’impennata di ricoveri.

Il Governatore di New York Andrew Cuomo, in una conferenza stampa, ha denunciato la carenza di ventilatori , le macchine che supportano la respirazione delle persone che non possono respirare da sole; per ovviare a questa carenza si stanno avviando sperimentazioni di condivisione di
singoli ventilatori tra due pazienti.

Mentre New York è stata l’epicentro del coronavirus negli Stati Uniti questa settimana, la prossima grande ondata di infezioni è attesa in Louisiana, dove la domanda di ventilatori è già raddoppiata.

A New Orleans, la più grande città dello stato, si ritiene che le celebrazioni del “Mardi Gras” (martedì grasso), l’annuale celebrazione del carnevale a New Orleans, alla fine del mese scorso, abbiano alimentato lo scoppio dell’epidemia.

Il governatore della Louisiana John Bel Edwards ha dichiarato che a New Orleans, con molta probabilità, entro il 2 Aprile i posti letto ed i ventilatori non basteranno a soddisfare le esigenze se non si appiattirà velocemente la curva delle infezioni.

Fa impressione constatare come un paese noto al mondo per i livelli di eccellenza nella sanità e nella tecnologia debba fare i conti con problematiche da terzo mondo come la scarsità di maschere protettive, guanti, abiti e occhiali per medici e infermieri .

Arrivano segnalazioni di operatori sanitari che riciclano vecchie maschere per il viso, fabbricandole da sole o persino usando sacchi della spazzatura per proteggersi .

L’America, nonostante sia stata colpita in ritardo dall’epidemia da COVID19, non ha saputo far tesoro della triste esperienza accumulata da paesi come la Cina e l’Italia , ormai da mesi in trincea, facendosi trovare impreparata.

Le difficoltà degli Stati Uniti sono, quindi, l’esempio lampante di come una simile catastrofe sanitaria possa mettere in ginocchio chiunque, anche un paese ricco ed evoluto come il paese a stelle e strisce.

L’Italia, primo paese in Europa e secondo nel mondo a dover affrontare questa tragedia, costretto quindi a navigare a vista, sta lottando contro questo gigante portatore di morte, con le solite qualità che nei momenti più duri sa far venire fuori: serietà, sacrificio e capacità d’ingegno, da secoli marchi di fabbrica di un popolo unico al mondo.

Critiche pretestuose e fuori luogo dovrebbero, quindi, lasciare il passo a maggiore benevolenza e riconoscenza verso chi sta cercando di tirar fuori dalla tempesta la nave Italia.

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Redazione Tutto Sud News

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