Parte il Carnevale di Putignano, la Rio de Janeiro “Made in Italy”

 Parte il Carnevale di Putignano, la Rio de Janeiro “Made in Italy”

 

Putignano è pronta, anche quest’anno, a mettere in moto la gioiosa macchina del carnevale, il più lungo e longevo d’Europa, giunto alla 625ª edizione. Si parte il 17 febbraio con la prima sfilata e si finisce il 5 marzo, Martedì grasso, con il Funerale del Carnevale (sfilate in programma il 17 e 24 febbraio e il 3 marzo alle ore 15.30 e il 5 marzo alle 19.00). 

Satira e libertà è il tema scelto per questa edizione dalla Fondazione Carnevale di Putignano e a cui i Maestri si sono ispirati per la realizzazione dei loro spettacolari carri La Révolution Italienne, Verso la libertà, Chi è senza peccato scagli la prima mela, La gabbia dei Matti, Italian Dream Libertà di … cambiare, Libertà in burrasca e infine The Wall – Incubi del passato, questi i nomi che i maestri cartapestai putignanesi hanno dato ai loro giganteschi carri allegorici, vere e proprie opere d’arte di cartapesta. Ma accanto alle tradizionali sfilate c’è un’incredibile  girandola di avvenimenti, che fanno da contorno a questa manifestazone e  e che la rendono tra le più belle, divertenti e pazze  del panorama nazionale. Si parte da sabato 2 febbraio,  giorno della Candelora, la presentazione di Gesù al tempio con la benedizione delle candele, con la tradizionale “Festa dell’Orso”: per le strade della città, va in scena una vera e propria performance, che vede come protagonista proprio la maschera dell’orso, al quale la tradizione popolare attribuisce capacità magico-divinatorie. Secondo un antico proverbio putignanese , infatti, “Ci chiuev a Cann’luer u virn je fu’r, l’ors nan s’fasc u pagghiar” (Se piove alla Candelora, l’inverno è fuori e l’orso non si fa il pagliaio) , in altre parole, se il 2 febbraio il tempo è buono l’orso si costruisce il pagliaio, in quanto prevede un inverno ancora lungo e rigido. Se il tempo è grigio, invece, l’animale abbandona le sue preoccupazioni e non costruisce alcun riparo, segno che il clima sarà buono e l’inverno finirà presto. E che dire dei riti del giovedì? Dopo quelli (già consumati)  dei monsignori (17 gennaio), dei preti (24 gennaio), delle monache (31 gennaio),  teniamoci pronti per quelli delle vedove (7 febbraio), dei pazzi (i giovani non ancora sposati il 14 febbraio), delle donne sposate (il 21 febbraio)  per concludere con il giovedì dei cornuti (gli uomini sposati, il 28 febbraio) curato annualmente dall’Accademia delle Corna, che si caratterizza, oltre che per la dissacrante satira sociale, per il rito goliardico del “taglio delle corna”. Giornate all’insegna dell’allegria più sfrenata, in cui si intreccia il sacro con il profano, che si chiudono con le feste nei tradizionali “jos’r” ,tipici bassi e cantine del centro storico, nei quali si balla  e banchetta in maschera.

L’Estrema Unzione del Carnevale, corteo di falsi prelati che, la vigilia del martedì grasso, si snoda per le vie cittadine, durante la quale viene  impartito il rito ai passanti che incontrano lungo il percorso e viene declamata  in vernacolo la biografia del Carnevale morente, sta a ricordare che gli  eccessi del carnevale volgono al termine. La parata finale dei carri, la sera di martedì grasso, ed il funerale del Carnevale, con il corteo funebre, sono gli ultimi  rituali di questa pazza festa . Un maiale in cartapesta, simbolo degli eccessi, sfila per la città per poi essere bruciato. Un gesto purificatorio dal quale non resta che un mucchio di cenere, simbolo che la Quaresima è alle porte. Appuntamento finale con i 365  rintocchi della Campana dei Maccheroni, tra balli, risate, un bicchiere di vino e un piatto di pasta. Cosa chiedere di più?

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Redazione Tutto Sud News

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