Regione Calabria: dubbi e misteri di un avviso per la selezione di nove unità per il Centro di farmacovigilanza

 Regione Calabria: dubbi e misteri di un avviso per la selezione di nove unità per il Centro di farmacovigilanza

Sul sito della Regione Calabria, nella pagina del Dipartimento Tutela della salute e servizi sociali e socio-sanitari, è stato pubblicato nei giorni scorsi il decreto n. 11652 del 12 novembre 2020 a firma del dirigente generale dott. Francesco Bevere e del dirigente del Settore Vincenzo Ferrari, quale responsabile del procedimento. Con questo avviso viene indetta una selezione pubblica per titoli e colloquio, finalizzata all’assunzione a tempo determinato di nove figure professionali di vario profilo, a tempo determinato per la durata di 24 mesi, a supporto del Centro Regionale di Farmacovigilanza. Il decreto approva il bando con lo schema di domanda ed è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 13 novembre.
Fin qui tutto normale.

E’ ovvio che se una persona si trova in possesso del titolo richiesto per accedere alla selezione ed è interessato a parteciparvi, si va a leggere il bando per vedere come deve procedere per candidarsi e cosa deve studiare per sostenere il colloquio.

Qui comincia il mistero: mentre per il profilo di farmacista, oltre alla specifica laurea è prevista l’abilitazione e l’iscrizione all’albo professionale, per gli altri profili oltre alla laurea, si richiede “esperienza triennale nelle materie oggetto del presente avviso”; ma quali saranno queste materie oggetto dell’avviso però non è dato sapere.

Infatti, pur leggendo e rileggendo l’avviso e anche la domanda allagata, non c’è alcuna indicazione in nessuna parte. La stessa cosa è ripetuta nell’articolo che disciplina la procedura selettiva  (art. 6), dove si specifica che il colloquio verterà sulle esperienze del candidato nelle materie attinenti la selezione.

Quali saranno mai queste fantomatiche materie? Buona norma vorrebbe che le materie oggetto dell’esame siano esplicitate in modo chiaro senza costringere i candidati a cercare di individuarle o di capire, rischiando di sbagliare, quali possono essere. Certo, essendo il bando destinato a individuare figure a supporto del Centro di farmacovigilanza si dovrebbe trattare di materie attinenti questo ambito, ma considerato che le figure messe a bando richiedono lauree diverse e non omogenee il problema è evidente: i farmacisti devono sapere anche di giurisprudenza, economia, ingegneria e viceversa? Mistero!!

Chi ha redatto il bando evidentemente, forse dopo una lunga giornata di lavoro in smart working, ha dimenticato di indicarle, ma ha anche dimenticato che il D.P.R. n. 487/94, che detta le regole per le procedure concorsuali, . all’art. 3 stabilisce che  “Il bando di concorso deve contenere – oltre il termine e le modalità di presentazione delle domande , ecc. –Deve indicare le materie  oggetto  delle  prove  scritte  e orali, il contenuto di quelle pratiche, la votazione minima richiesta per  l’ammissione alle prove orali, i requisiti soggettivi generali e particolari richiesti per  l’ammissione  all’impiego,  i  titoli  che danno  luogo  a  precedenza  o a preferenza a parita’ di punteggio, i termini e le modalità della loro presentazione“. Ma, a quanto pare, niente di tutto questo!!

Per chiarire questo mistero e presentare la domanda ai candidati sono stati concessi solo quindici giorni. Certo, il Dipartimento Tutela della Salute se l’è presa comoda perchè solo il 13 novembre si è ricordato che il 30 scadevano i contratti del personale in servizio nel Centro e, quindi, bisognava accelerare i tempi, ovviamente a scapito dei candidati!!!

Ma vi è di più: all’art. 6 dell’avviso si legge “Dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti generali e specifichi di ammissione di cui agli artt. 1 e 2 del presente Avviso, la Commissione procede all’esame dei titoli e del curriculum e forma la graduatoria dei candidati ammessi alla prova finale
Ma qual’è il criterio per ammettere al colloquio i candidati visto che l’Avviso non prevede neppure una votazione minima da ottenere con i titoli e il curriculum, né risulta indicato come valutare la documentata esperienza almeno triennale nelle materie oggetto del bando? Tutto avverrà a giudizio insindacabile della Commissione? Probabilmente non è possibile?

L’altro mistero è che il decreto è l’avviso sono spariti dal sito, nè sono pubblicati sull’apposita sezione destinata a concorsi e selezioni del dipartimento, né nella pagina generale del sito destinata a questi avvisi. E’ vero che i termini decorrono dalla data di pubblicazione del BURC, ma dov’è la trasparenza?

Ma un’altre domande vengono spontanee: ma perchè questa selezione l’ha bandita il dipartimento Tutela della salute e non il Dipartimento preposto alla gestione del personale che dovrebbe avere competenza in materia ? La spesa rientra nella capacità assunzionale della Regione?

Insomma un avviso problematico che lascia perplessi e fa venire dubbi se si tratta di superficialità, sviste o altro…… a parte i prevedibili contenziosi cui lascia ampio adito.

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Redazione Tutto Sud News

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