Roma: l’Eparca di Lungro ha donato al “Presepe dei netturbini” un’icona bizantina

 Roma: l’Eparca di Lungro ha donato al “Presepe dei netturbini” un’icona bizantina

 

A Roma una solenne cerimonia al famoso “Presepe dei netturbini”, che si trova nello storico edificio dell’AMA, ai margini di Piazza San Pietro, all’ombra del cupolone.

L’Eparca di Lungro (CS), S.E. Mons. Donato Oliverio, uno dei Padri riconosciuti della Chiesa bizantina degli italo-albanesi e uno dei vescovi più amati della Chiesa calabra, ha portato in dono al famoso presepe, detto anche il “Presepe dei papi” perché visitato da tutti i Papi, una preziosissima icona bizantina realizzata dal maestro Ivan Polverari, figura di spicco nel mondo dell’iconografia cristiana e uno dei punti di riferimento di maggior rilievo nel panorama iconografico nazionale e internazionale.

L’icona, dopo la recita di alcune preghiere secondo il rito greco-bizantino, è stata consegnata da Mons. Oliverio a Giuseppe Ianni, un netturbino di origine calabrese, che nel 1972, con la collaborazione dei colleghi di zona Cavaleggeri, realizzò questo straordinario presepe.

L’iniziativa è stata voluta e organizzata dall’ing. Nicola Barone, laico impegnato nella Chiesa in tante e lodevoli attività, alto dirigente della Telecom e presidente di Telecom della Repubblica di San Marino.

Un folto e qualificato pubblico ha partecipato all’evento: dirigenti di aziende, primari ospedalieri, professionisti, giornalisti; tra questi il magistrato Saverio Mannino; la prof.ssa Serenella Pesarin, docente universitaria, già direttore generale del Ministero della Giustizia, l’avv. Luigi Bulotta, già dirigente generale della Regione Calabria; il dott. Pino Nano, giornalista Rai.

Il presepe rappresenta la Natività come idea di pace e fratellanza tra tutte le popolazioni della terra e da vita ad una mirabile scenografia che riproduce, fin nei minimi dettagli, le tipiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa.

 

 

 

Ben 2234 pietre, provenienti da tutto il mondo, sono incastonate sulle pareti esterne e sul basamento del presepe e testimoniano il messaggio di pace e fratellanza della Natività e l’unione dei popoli. Il presepe, grazie al costante impegno e lavoro quotidiano di Giuseppe Ianni, viene ogni anno arricchito di nuovi particolari e sulle pareti vengono continuamente aggiunte altre pietre che i visitatori portano dai loro luoghi di provenienza.

E’ uno scorcio di mondo che incanta grandi e bambini: 100 case tutte illuminate, costruite in pietra di tufo e sanpietrini, curate nei minimi dettagli con porte finestre e balconcini. Un caminetto fumante, 54 metri di strade in lastre di selce, tre fiumi lunghi complessivamente 9,50 metri con 7 ponti e 4 acquedotti lunghi 18 metri e sostenuti da ben 38 arcate. L’acquedotto più piccolo è realizzato in tufo romano, gli altri 3 con frammenti di marmo del colonnato e della facciata della Basilica di san Pietro, ricevuti da Ianni nel 1979 in occasione del restauro del colonnato berniniano.

Completano la straordinaria opera 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, un pozzo con acqua sorgiva, 730 gradini, realizzati, oltre che in marmo proveniente dal colonnato di San Pietro, da marmi della Birmania, di Betlemme e dei Santuari di Greccio e San Giovanni Rotondo. Infine, completano il presepe 24 grotte scavate nella roccia adibite a stalle o ripari per i pastori, magazzini contenenti damigiane di vino e olio; 50 sacchi cuciti con maestria da una nobile romana con dentro cereali, sale e farina.

 

Insomma un grandioso e mirabile presepe, un luogo veramente spirituale e unico a Roma che va visitato e ammirato in tutti i suoi particolari e nei suggestivi angoli realizzati che creano suggestioni ed emozioni, che sublimano l’anima e inducono al raccoglimento ed alla preghiera.

Nella sala che ospita l’incantevole presepe, oltre a tante fotografie, si possono ammirare quattro grandi dipinti: la moltiplicazione dei pani e dei pesci, di Carlo Riccardi e Maddy Battaglini; Papa Giovanni II con i bambini dei 5 continenti, di Simons Bellante, Salvatore Tedone e Carlo Riccardi; Madre Teresa di Calcutta, di Marta Cirillo e Carlo Riccardi; Madonna della strada Patrona dei Netturbini, Di Francesco Palumbo.

Il presepe è stato visitato nel 1974 da Papa Paolo VI; Papa Giovanni Paolo II, dall’inizio del suo pontificato, per ben 24 anni, non ha mai mancato al tradizionale appuntamento per rendere omaggio al presepe. Anche Papa Benedetto XVI, nel 2006, primo anno del suo pontificato, ha visitato il presepe. Ora si aspetta Papa Francesco al quale Giuseppe Ianni ha inviato una lettera di invito. Il presepe ha ricevuto, nel 1996, anche la visita di Madre Teresa di Calcutta. Tra le autorità civili che hanno visitato il presepe, oltre a tutti i sindaci che si sono succeduti, da ricordare Giulio Andreotti e Giorgio Napolitano.

Il presepe è visitabile gratuitamente tutto l’anno. Oltre due milioni di persone, tra romani, turisti, presbiteri, religiosi, hanno visitato questo presepe definito “una gemma preziosa incastonata nel quartiere Aurelio”, raccogliendosi in preghiera dinanzi alla grotta ed alle tipiche costruzioni della Palestina.

Dopo la cerimonia di consegna dell’icona, Mons. OLiverio ha intrattenuto i convenuti parlando dell’Eparchia di Lungro,(in latino: Eparchia Lungrensis) che è una sede della chiesa bizantina cattolica in Italia di rito orientale, immediatamente soggetta alla Santa Sede e appartenente alla regione ecclesiastica Calabria.

L’eparchia dell’Italia continentale comprende le comunità italo-albanesi rimaste fedeli al tradizionale rito religioso bizantino-greco, sparse in 4 regioni dell’Italia continentale e 4 province (Cosenza, Potenza, Lecce, Pescara), per un totale di 25 comunità con 29 parrocchie.

L’eparchia si appresta a celebrare il centenario della fondazione essendo stata eretta il 13 febbraio 1919 con la bolla Catholici fideles di papa Benedetto XV. Il riconoscimento costituì per gli albanesi d’Italia una tappa importante per una ripresa oltre che rituale anche delle tradizioni albanesi. Mons. Oliverio ha annunciato che ci sarà una solenne celebrazione del centenario.

Nel mese di dicembre, dopo che l’icona donata da Mons. Oliverio troverà una adeguata collocazione nel presepe, è prevista la celebrazione di una Santa Messa che sarà officiata da Mons. Oliverio con la liturgia greco bizantino cattolica.

L.B.

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