Camminare per  il centro di Catanzaro nei giorni festivi, specialmente durante il periodo ferragostano, è come vivere un’esperienza quasi mistica. Ti guardi intorno e vedi il vuoto più assoluto,  nient’ altro che strade deserte: Corso Mazzini, l’arteria principale, vuota come  una cartolina di altri tempi, priva di traffico, ti sembra quasi strano poter camminare senza fare il solito slalom tra le macchine parcheggiate sui marciapiedi e senza paura di incrociare lo sguardo seccato dei conducenti, costretti ad  aspettare che tu passi, per poter appoggiare il muso della macchina il più possibile accanto al muro.

Il rumore dei tacchi, amplificato da quell’innaturale silenzio, è l’unico compagno della  tua passeggiata solitaria e quando, ogni tanto, si  incrocia il tip tap  di qualche altro malcapitato rimasto in città , il passatempo preferito consiste nell’indovinare se appartenga a piede maschile o femminile. Si cammina per minuti e minuti, ma non un negozio aperto, una saracinesca alzata: edicole, alimentari, ristoranti, pizzerie, gelaterie , bar tutti rigorosamente chiusi, molti di questi giustamente in ferie, altri per chiusura festiva.

Poi, incredibilmente , come usciti dal capello di un prestigiatore, compare una coppia di ragazzi  che, con lo sguardo smarrito,  timidamente si avvicinano e quasi imploranti ti chiedono dove sia possibile prendere qualcosa da bere, magari un caffè, non hanno grandi pretese; mi fermo a pensare  incerto se provare a mentire, indicandogli  un posto qualsiasi, o rispondere con sincerità, infine, in un rigurgito di onestà, facendo spallucce, confesso di essere anche io nelle loro stesse condizioni e li congedo con un sorriso di comprensione.

Poi , come nei migliori film di Natale, ecco il miracolo, un bar aperto : mi fermo a guardare le sagome all’interno per trovare conforto  che ciò che appare alla mia vista  sia vero e non un miraggio, alzo lo sguardo e leggo l’insegna per avere un’ulteriore conferma:”Caffè Imperiale”, eh si, è tutto vero un bar aperto. Entro per consumare qualcosa e, giustamente, mi soffermo a commentare lo stato di cose: la proprietaria, una donna dal sorriso dolce ed i modi cortesi mi dice che da sempre  prova a resistere, a tenere aperto l’esercizio nonostante la città sia quasi deserta ma, stavolta, a ferragosto, chiuderà anche lei. Meriterebbe il premio Oscar per la tenacia!

Esco, continuo il mio giro solitario e mi chiedo come mai il centro antico di una città capoluogo di regione, affacciata sul mare e con la Sila piccola alle spalle, quindi circondata da  centinaia di migliaia di turisti , continui ad essere snobbata : la risposta la trovo leggendo le locandine affisse sui muri e sulle vetrine: spettacoli, concerti, sagre, e tanto altro sono organizzati ovunque tranne che nel  centro antico, neppure un evento che spinga la gente a rimanere o convincere i turisti a conoscere la città . Poi ricordo, anche, come Catanzaro sia ancora priva di un servizio metropolitano che colleghi facilmente la costa con il centro, sia schiava di una stazione ferroviaria (Germaneto) lontana , completamente deserta, abbandonata, ideale per ambientare  un film di Alfred Hitchcock, che un ragazzo o chiunque sia privo di un mezzo privato abbia concrete difficoltà a muoversi e comprendo il perché il cuore della città sia sistematicamente bypassato da ogni evento. Tristemente,  decido di riprendere la via di casa!

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