Catanzaro: che fine hanno fatto i lavori di manutenzione del Ponte Bisantis?

 Catanzaro: che fine hanno fatto i lavori di manutenzione del Ponte Bisantis?

 

Che fine hanno fatto i lavori programmati dall’ANAS per mettere in sesto il famoso ponte Bisantis ( già denominato Ponte Morandi, dal nome del suo progettista)??

Come si ricorderà, sono anni, infatti, che i catanzaresi, e non solo, sono preoccupati delle condizioni di salute del ponte, opera mastodontica e fondamentale via di accesso alla città che presenta nei pilastri e nelle strutture portanti, segni evidenti di deterioramento del cemento che si è scrostato, almeno superficialmente, facendo venire  fuori i sottostanti ferri dell’armatura che risultano marcatamente arrugginiti. Questo stato di degrado e l’inerzia delle istituzioni preposte, ha fatto allarmare la cittadinanza. Sui giornali e sulle Tv locali sono più volte circolate immagini del ponte e vari servizi ne hanno evidenziato le  condizioni, qualcuno paventando, addirittura, la possibilità di un crollo. Il Sindaco di Catanzaro è più volte intervenuto nei confronti dell’ANAS, sollecitato dalla popolazione.

Ciononostante, l’ANAS ha sempre rassicurato che non ci sono pericoli di alcun genere e che tutto era monitorato.

Dopo lunga attesa, a maggio dello scorso anno,  l’ANAS, finalmente, annuncia ufficialmente il programma di interventi per mettere in sesto il ponte, inaugurato nel 1962, che costituisce l’emblema delle città di Catanzaro, in quanto è un’opera ardita, pietra miliare tra le opere d’ingegneria, tra le prime nelle classifiche europee e mondiali.

Questi tanto attesi lavori, dopo polemiche, allarmismi, servizi giornalistici, sembravano prossimi all’avvio. Nella Prefettura di Catanzaro, presieduto dal prefetto Luisa Latella, si tiene un apposito tavolo al quale hanno partecipato oltre ai rappresentanti dell’ANAS, quelli della Regione Calabria, della Provincia e del Comune di Catanzaro, dei Carabinieri e della Questura. Da questo incontro emerge che i lavori avrebbero dovuto iniziare nella seconda metà dello scorso mese di giugno, anche si prevedevano tempi lunghi ( tre anni) per la realizzazione e una collaborazione del Dipartimento strutture dell’Università della Calabria per definire un progetto di miglioramento sismico di tutta la struttura del ponte. Il Comune emette una ordinanza per disporre la deviazione del traffico dei mezzi pesanti e degli autobus. I lavori iniziano l’11 luglio, viene interrotta una corsia per consentire l’attività del cantiere; l’ANAS comunica che si avvierà un primo intervento di manutenzione straordinaria su un pilone, lato galleria del Sansinato e che sarà avviato un piano di indagini per individuare tutte le aree ammalorate; viene montata l’impalcatura su un pilone. Sembrava, quindi, tutto a posto per dar corso a questo consistente e tanto atteso intervento. Ma, dopo aver montato questa prima impalcatura, improvvisamente non si vedono più operai (salvo che non lavorino di notte!!!); il divieto di transito viene rimosso per gli autobus, mentre rimane quello per i mezzi pesanti, ma nessun lavoro viene più eseguito ed ormai siamo a nove mesi dall’inizio.

Cosa sia successo non è dato sapere; è certo, ovviamente che il problema rimane e che il tempo potrebbe peggiorare la situazione e, comunque, allungare i tempi di realizzazione dell’intervento.

Il ponte Bisantis, com’è noto, costituisce il fondamentale raccordo stradale tra il versante ovest della città (quartiere Gagliano), quello nord (Sila), quello sud (Statale 280, quartiere Catanzaro Lido), con il centro storico attraverso il tunnel del San Giovanni e rotatoria Gualtieri, nonchè con il versante est (cioè il quartiere Siano). E’ quotidianamente attraversato nei due sensi di marcia da migliaia di autovetture, autobus, camion e altri mezzi pesanti, nonché da tantissimi pedoni che raggiungono a piedi il centro dai quartieri periferici e vi fanno ritorno.

Ma tutto questo sembra non interessare a nessuno e tutto va avanti, o meglio si è fermato nell’indifferenza generale.

Il cemento nel tempo la sua vulnerabilità all’azione del tempo, degli agenti atmosferici; peraltro, la vulnerabilità del cemento armato è da tempo all’attenzione di studiosi per individuarne le cause e soprattutto le più idonee tecniche d’intervento da adottare per il ripristino.

Leggendo testi sull’argomento, rileviamo che una delle cause del degrado è dovuta all’aggressione dell’anidride carbonica (CO2) che si può manifestare in due diversi modi a seconda del contesto in cui si trova. Nelle opere esposta all’aria, come il nostro ponte, si verifica la carbonatazione del calcestruzzo, mentre nelle opere idrauliche si verifica il fenomeno del dilavamento della pasta cementizia.

La carbonatazione è determinata dalla penetrazione dell’anidride carbonica nel calcestruzzo che fa trasformare la calce in carbonato di calcio. Se la struttura diventa carbonatata il pH si abbassa e, raggiungendo livelli al di sotto di alcuni limiti, lascia i ferri esposti all’aggressione dell’ossigeno e dell’umidità presenti nell’aria e così si innesca un processo di corrosione delle armature di ferro che si aumentano di volume e fanno saltare il copri ferro che si distacca dall’armatura. Una volta che il calcestruzzo è degradato il deterioramento dei ferri sarà sempre più veloce, dal momento che si creeranno vie di accesso più agevoli sia per l’ossigeno che per l’umidità. Ovviamente questo fenomeno, senza adeguati interventi, porta ad un progressivo degrado del cemento e di tutta la struttura. Se il problema oggi può essere solo superficiale per il distacco dei copri ferro, col tempo potrebbe interessare più a fondo la struttura.

Possiamo fidarci delle assicurazione ricevute che nessun problema statico interessa il ponte che oggi ha ben 55 anni??  Speriamo bene; intanto, qualcuno dovrebbe spiegare ai noi cittadini perché i lavori sono fermi.

Luigi Bulotta

Il nostro giornale si è interessato del problema con i seguenti articoli:

Catanzaro: è a rischio il Ponte Bisantis?

 

Catanzaro: l’ANAS annuncia il programma di interventi per la manutenzione del ponte Bisantis

 

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