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La sonda Cassini ci svela Saturno
La sonda, che deve il suo nome all’astronomo italiano Gian Domenico Cassini, uno dei primi studiosi del pianeta Saturno della fine del seicento, è stata lanciata nell’Ottobre del 1997 e ha raggiunto Saturno nel 2004; adesso, dista dalla Terra 1,7 miliardi di chilometri. E’ stata costruita grazie alla collaborazione dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Rappresenta una delle sfide più ambiziose nell’esplorazione del nostro sistema planetario. In tredici anni di attività ha fornito immagini e informazioni su Saturno, analizzato la polvere interstellare e scoperto un oceano sotto Encelado, il sesto dei suoi sessantadue satelliti naturali.
L’ultima missione, nata dall’impegno comune di ESA, ASI e NASA, prevede l’esplorazione degli anelli di Saturno attraverso ventidue tuffi, il primo dei quali si è verificato il 26 Aprile scorso. Nelle immagini, spettacolari, è possibile osservare delle nubi e un vortice nell’atmosfera. La NASA ha diffuso le immagini, ancora non elaborate, nelle prime ventiquattro ore. La sonda esplorerà gli anelli più interni e la regione compresa fra gli anelli stessi e Saturno; sono previste, infatti, una immersione ogni settimana.
La missione durerà quattro mesi nel corso dei quali saranno forniti nuovi dati e immagini inedite per capire l’origine di Saturno, calcolare la massa e l’età degli anelli e scoprire se si sono formati prima o dopo il pianeta o a causa della frantumazione di una sua luna; Cassini determinerà anche il campo gravitazionale del pianeta. La sonda, invierà dati fino al 15 Settembre, quando scenderà nell’atmosfera del pianeta e la fotograferà prima di disintegrarsi.
Maria Giuffrida