Un Napoli stanco e poco lucido, la solita cinica Juventus

 Un Napoli stanco e poco lucido, la solita cinica Juventus

 

 

La Juventus si è ritrovata, il Napoli si è smarrito. E’ questo il verdetto di una partita che ha visto i bianconeri vincere con un gol originato dall’unico errore di posizionamento di Koulibaly, in seguito ad un imperdonabile errore di Insigne che ha dato il via ad un contropiede letale iniziato da Douglas Costa, proseguito da Dybala e concluso da Higuain. Un’azione sviluppatasi da un’area all’altra senza che nessuno (Hamsik) si opponesse in alcun modo a Douglas Costa. Ancora una volta lo scenario era quello di un Napoli avulso e timoroso come negli incontri più importanti, quelli in cui è alta la posta in palio. Dall’altra parte una Juventus attenta ma non rinunciataria con tutto l’undici voglioso di fare risultato in casa della prima in classifica. La nota stonata della Vecchia Signora era Higuain, fischiato come sempre sin dal suo ingresso in campo durante la fase di riscaldamento. Alle provocazioni dei suoi ex tifosi il “traditore” ha risposto con un gol, una esultanza e un nervosismo apparsi fuori luogo.

Dopo il gol il Napoli ha avuto un dominio sterile che ha fruttato solo un rilevante possesso palla, ma pochi veri pericoli per Buffon, il quale ha dovuto effettuare solo nel primo tempo alcune parate apparentemente “complicate”. Nel secondo a preoccuparlo un tiro di Callejon. Troppo poco per una squadra che avrebbe dovuto affrontare con altro piglio la partita contro i ragazzi di Allegri. L’allenatore toscano ha saputo rigenerare la squadra proprio nella giornata in cui infortuni e assenze avrebbero dovuto condizionarne la prestazione. Invece nella difficoltà è emerso il gruppo, quello abituato a giocare partite importanti.

Il Napoli che tutti conosciamo non c’era. E questo è un fatto allarmante. Il “calore” dei tifosi avrebbe dovuto far accrescere le motivazioni. Chi si aspettava la squadra che aveva abituato a strabiliare con il suo gioco spumeggiante e una Juventus pronta a subire il fascino delle “divine” trame disegnate dall’undici di Sarri è rimasto deluso. Troppe volte si sono visti questi approcci sbagliati infarciti da errori clamorosi in fase di appoggio e di impostazione. Come già successo contro il Real Madrid e il Manchester City, ma anche in alcune recenti partite di campionato, gli azzurri sembravano quasi impauriti e, pertanto, privi di quel gioco che li aveva fatti ammirare in tutta Europa.

Una sconfitta bruciante per i tifosi che, nonostante tutto, al termine dell’incontro hanno salutato la squadra con un lungo applauso e con i soliti cori di sostegno, mostrando di essere uniti anche nelle situazioni sfavorevoli. Ma a mente lucida Napoli – Juventus, dopo il triplice fischio di Orsato, ci indica alcuni punti deboli che attualmente affliggono Mertens e compagni e sui quali mister Sarri dovrà lavorare con sapienza. La squadra vista contro i bianconeri è apparsa ancora una volta fragile sotto l’aspetto caratteriale. Dai giocatori più esperti ci si aspetta il giusto vigore e quella leadership necessari in incontri di questo tipo. Usando un termine caro a Benitez, l’assenza di “cazzimma”, la stanchezza causata in questa parte della stagione con incontri giocati ogni tre giorni e la mancanza di una vera rotazione della rosa sono i problemi che dovranno essere risolti sin dalla prossima sfida di Campions League contro il Feyenoord, che bisognerà vincere per sperare di superare il turno.

Senza dubbio il Napoli continuerà ad essere una possibile candidata alla conquista dello scudetto, ma ai gravi infortuni di Milik e Ghoulam (con quest’ultimo dimostratosi fondamentale nell’economia del gioco “sartiano”) ora si è aggiunto quello di Insigne che mancherà per un periodo imprecisato a causa di una infiammazione al pube. Per ovviare a tale inconveniente Sarri dovrà attingere alle forze fresche di calciatori come Ounas, ma anche di quelli utilizzati finora con una frequenza maggiore come Rog, Diawara, Zielinski e, ultimamente, Mario Rui. Non possono ripetersi le dubbiose scelte fatte dall’allenatore che poco considera seconde linee. Per rendere al meglio tutta la rosa ha bisogno di essere inserita nei difficili meccanismi del gioco partenopeo. E se esistono delle falle bisogna avere il coraggio di cambiare scegliendo gli interpreti giusti nel mercato di gennaio (magari evitando di ingaggiare un ennesimo terzino destro per adattarlo a sinistra). Ora più che mai bisogna essere uniti e ritrovare la via (del gol) smarrita e recuperare nuove forze necessarie per riprendere il cammino interrotto contro la Juventus.

Giuseppe Panella

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Redazione Tutto Sud News

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