Catanzaro, Fondazione Astrea: Convegno su “Rapporti tra società civile, politica, mondo dell’informazione e professioni legali” e inaugurazione della scuola di notariato e magistratura

 Catanzaro, Fondazione Astrea: Convegno su “Rapporti tra società civile, politica, mondo dell’informazione e professioni legali” e inaugurazione della scuola di notariato e magistratura

Si terrà venerdì 25 gennaio, con inizio alle ore 17, il convegno organizzato dalla Fondazione Astrea sull’importante e quanto mai attuale tema “Rapporti tra società civile, politica, mondo dell’informazione e professioni legali”.

Il Convegno, che si svolgerà presso la sede calabrese della Fondazione sita in Catanzaro, piazza Garibaldi, n. 16, è stato organizzato in occasione dell’inaugurazione della Scuola notarile e di magistratura gestita dalla stessa Fondazione e intitolata alla memoria del compianto giudice Rosario Livatino al cui pensiero la scuola si ispira e che costituirà un polo formativo di eccellenza con un qualificato ed autorevole corpo docente. A breve partiranno le attività formative per gli aspiranti, magistrati notai e avvocati.

Il Convegno fa seguito a quello organizzato nello scorso mese di ottobre in occasione della inaugurazione della sede calabrese della Fondazione sul tema “Il recupero dell’etica nelle professioni”.

I lavori inizieranno con i saluti del Presidente della Fondazione, Prof. Avv. Manlio Caruso. Numerosi e qualificati i relatori.

Interverranno:

-On.le Agazio Loiero, già Presidente della Regione Calabria e Ministro;

-On.le Arturo Bova, Presidente Commissione Regionale contro la ndrangheta della Regione Calabria;

-Dott. Nicola Durante, Magistrato, Presidente della Seconda Sezione T.A.R. Calabria;

-Prof. Avv. Giuseppe Iannello, Presidente Ordine Avvocati di Catanzaro;

-Dott.ssa Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro;

-Prof. Avv. Paolo Falzea, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro;

-Dott. Rocco Guglielmo, Notaio in Catanzaro;

-Prof. Avv. Andrea Lollo, Università degli Sudi “Magna Graecia” di Catanzaro;

-Avv. Luigi Bulotta, Consigliere Scientifico Fondazione Astrea, già Dirigente generale  presso la Regione Calabria;

-Dott. Filippo Veltri, Giornalista;

-Dott. Aldo Ferrara, Presidente Confindustria Catanzaro;

-Dott. Daniele Rossi, Presidente Camera di Commercio di Catanzaro.

-Dott.ssa Serenella Pesarin, Vice-Presidente della Fondazione Astrea, già Direttore Generale presso il       Ministero della Giustizia.

I lavori saranno moderati dal dott. Giuseppe Soluri, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria.

L’evento è accreditato dall’Ordine dei Giornalisti e da quello degli Avvocati.

Gli illustri relatori, appartenenti a varie categorie professionali, avranno modo di affrontare sotto varie angolazioni il tema di grande attualità ed importanza sociale dei rapporti della società, della politica, delle professioni legali con il mondo dell’informazione e, quindi, con quegli strumenti di comunicazione oggi più comunemente denominati media.

Nel mondo di oggi, infatti, gli uomini, sia adulti che ragazzi e bambini, nel corso della giornata passano più ore a contatto con i media; anche gran parte del tempo passato al lavoro viene trascorsa a contatto con i media. Gli individui non solo utilizzano i media, ma durante la giornata parlano di quello che hanno visto e sentito attraverso di essi e studiano per predisporre nuove generazioni tecnologiche; condividono la maggior parte delle esperienze che i media mettono a loro disposizione; nei rapporti e relazioni quotidiane trasferiscono quello che i media trasmettono loro attraverso le parole, le immagini i sentimenti e le emozioni. I media sono portatori dei simboli che condividono e, allo stesso tempo, dei simboli che loro stessi mettono in discussione.

Gran parte delle persone passano ogni giorno tanto tempo a contatto con giornali, riviste, televisione, radio, internet, telefoni, videogiochi, telefoni e compueters portatili e non è una esagerazione parlare dei media come di «prolungamenti dell’uomo», come affermava il sociologo e filosofo canadese Herbert Marshall McLuhan.

Il termine media si riferisce a qualcosa che è intermedio, che ‘sta in mezzo’; essi si pongono tra gli esseri umani e tra ciascun essere umano e il mondo. I media sono sia agenti connettori sia separatori, collegamenti e allo stesso tempo elementi divisori, mezzi per mettere in comune i contenuti del mondo e anche mezzi per rendere il mondo di un individuo differente da quello di un altro. Veniamo a contatto con il mondo attraverso i media a tal punto che non possiamo avere realmente accesso a un mondo che non sia conosciuto attraverso i media. Il mondo in cui viviamo non è solo saturato dai media ma è dentro e fra i media, un mondo che è sostanzialmente costruito attraverso immagini e suoni che lo ampliano. E’ tutto ciò vale per l’uomo comune, per chi esercita una professione, un’arte, un mestiere o qualsiasi lavoro; lo stesso vale per i politici. Viviamo, infatti, in una cultura della visibilità e della medialità, quindi inserendo la politica in questo contesto sociale che vede l’immagine come una parte fondamentale della vita quotidiana, non si può scindere il sistema politico dal sistema mediale.

Nessun uomo pubblico o politico odierno può sottrarsi all’esigenza di comunicare con i cittadini e di spiegare nel migliore dei modi quanto fatto e quanto si propone ancora di fare. Pertanto, diventa essenziale far emergere la comunicazione politica dal “mare magnum” delle notizie, e la politica deve sapersi conquistare il diritto di essere ascoltata e per riuscire in questo intento deve saper instaurare un buon rapporto con i mezzi di comunicazione. Di conseguenza nel processo di costruzione di una comunicazione politica adeguata per la valorizzazione del politico è pressoché determinante il ruolo giocato dai media. Il sociologo Giampietro Mazzoleni, nel suo volume “La comunicazione politica” sostiene che “il consenso elettorale viene raccolto non più attraverso il radicamento sul territorio, ma attraverso l’uso massiccio dei media”.  In questo contesto l’informazione ha un ruolo importante nella costruzione dell’immagine del leader.

E’ diventato, pertanto, oggi importante per tutti, non solo per il politico, il rapporto con il mondo dell’informazione dal quale possono dipendere successi o sconfitte in tanti ambiti.

L’informazione, pertanto, nel mondo contemporaneo, è una delle componente essenziale della sua stessa esistenza, il supporto di tutte le opere, la condizione del progresso, ma può essere anche pericolo di sbandamento per l’individuo e per le masse dalle conseguenze imprevedibili. Da qui l’importanza di come e da chi vengono usati i mezzi di comunicazione. A riprova della rilevanza degli effetti dell’uso distorto dei mezzi di comunicazione sovviene l’art. 18 del codice deontologico forense in base al quale ““Nei rapporti con la stampa e con altri mezzi di diffusione l’avvocato deve ispirarsi a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare interviste, per il rispetto dei doveri di discrezione e riservatezza””.

E’ indubbio il principio sancito dall’art. 21 della Costituzione in base al quale tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero liberamente con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Esistono però delle limitazioni, dettate nel caso degli avvocati dal ruolo e dalla funzione che rivestono, ma estendibili a tutti e soprattutto a chi da e veicola informazioni. Al di là di regole deontologiche che devono comunque esserci, occorre delineare e affermare una morale della notizia, cioè dire ciò che è lecito e ciò che è illecito all’operatore nel dare la notizia. Non dimentichiamo che la notizia ha come destinatario l’uomo e va considerata prima di tutto la sua dignità nella totalità del suo essere. La validità e moralità di una comunicazione dipenderà non solo dal suo contenuto, né soltanto dall’intenzione di chi la comunica, bensì dalla maniera in cui essa viene data, dai modi e mezzi di espressione e di persuasione. Le notizie provocano le più impensate reazioni, per quella carica di emotività che sanno creare influendo sulle idee e quindi sulle azioni, attraverso il dinamismo della psicologia di massa che condizione l’assetto della società finendo per l’essere occasione di miglioramento o di peggioramento.

Da qui nasce l’esigenza di un’etica della notizia e di una morale della notizia. E la morale è chiamata in causa nella sua interezza a dire la sua sugli attori e sui problemi del mondo dell’informazione, in senso teorico come complesso di principi e in senso pratico come modo di vivere.

Sicuramente questi temi saranno trattati nel convegno dagli illustri relatori che, sulla base delle specifiche esperienze professionali di ognuno, forniranno ulteriori spunti di riflessioni e approfondimenti.

Luigi Bulotta

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